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COME LAVORIAMO IN POCHE, SEMPLICI PAROLE
 
Ci piace definire il nostro teatro “creativo” non perché esso possa essere ricondotto ad un genere esclusivo né, tanto meno ad uno stile, ma semplicemente perché esso si riferisce a quella particolare qualità del processo drammatico che mette in atto delle dinamiche di trasformazione nelle persone che ne prendono parte. 
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 Nei nostri laboratori teatrali cerchiamo di unire la conoscenza teorica a momenti pratici, operativi, facendo in modo che ognuno riscopra se stesso e le proprie risorse espressive riuscendo a sviluppare ed applicare le capacità individuali.
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Bertolt Brecht ne “L’acquisto dell’ottone” (1937) dice agli attori: “Il compito vostro è di essere pionieri e maestri nell’arte di trattare gli uomini. Conoscendo la loro natura e mostrandola, voi gli insegnate a trattare se stessi. Gli insegnate la grande arte della convivenza….
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La vostra preparazione deve cominciare in mezzo agli uomini vivi. La vostra prima scuola sia il posto di lavoro, la casa, il quartiere. Sia la strada, la metropolitana e il negozio.” 
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Questo è quanto cerchiamo di fare e insegnare ai numerosi giovani che si approcciano al teatro attraverso i nostri corsi di recitazione. L’incontro tra teatro e vita quotidiana genera un’animazione che, tra mille ambiguità e contraddizioni, scatena una serie infinita di suggestioni. 
 Il “gesto” si pone in relazione con altri “gesti”, riceve risposte e diventa elemento di un linguaggio complesso che cresce dall’esperienza  singola e del gruppo. Basandoci sugli insegnamenti del metodo Stanislavskij cerchiamo di creare personaggi credibili, vivi e consapevoli, in armonia con noi stessi e con ciò che stiamo facendo.

 
Il direttore artistico
Renata Rizza Straquadanio